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venerdì 29 marzo 2024

Monfareis, non è d'epoca ma quasi

Si è svolta domenica 17 marzo  a Cameri (Novara) la Monfareis 2024, una gara senza vere e proprie finalità agonistiche ma con l’obiettivo principale di riunire tanti amici con la sfrenata passione per le due ruote e tanta voglia di trascorrere un’indimenticabile giornata in compagnia, mettendo a dura prova i mezzi modificati artigianalmente e le doti dei piloti partecipanti.

La Monfareis è infatti una manifestazione a metà tra il classico evento della Monferraglia, che prevede il passaggio dei partecipanti lungo un percorso impegnativo attraverso paesi e campagne, ed una vera e propria competizione tra le tante organizzate per i ciclomotori monomarcia identificati nella categoria moped (termine inglese che significa “ciclomotore”).

La manifestazione ha avuto luogo precisamente sul territorio di Bellinzago Novarese nel contesto privato di una ex area industriale dismessa (una vecchia fornace per la produzione di laterizi ndr.) in una zona abbastanza lontana dall’abitato, dove l’organizzazione dell’evento non crea disturbo ma rappresenta un’opportunità per far conoscere e movimentare il territorio interessato con un turismo particolare che al termine della gara può vedere gruppi di amici ritrovarsi in qualche buon locale per concludere la giornata degustando i prodotti tipici locali.

All’evento, il cui regolamento prevedeva la partecipazione di un singolo pilota nella categoria “Marathon” oppure a squadre, costituite da due a quattro conduttori, con l’obiettivo di inanellare più giri possibile nel corso delle tre ore di durata totale della gara, hanno preso parte numerosi gruppi provenienti da svariate regioni italiane, richiamati dalla ormai riconosciuta formula vincente di questo tipo di manifestazioni sportive.

Nonostante il carattere prevalentemente non agonistico della Monfareis erano presenti alcuni team molto agguerriti che schieravano sul percorso mezzi realizzati con la massima cura per i dettagli tecnici che ne determinavano non tanto la superiorità in termini prestazionali quanto sotto il profilo dell’affidabilità, nel contesto di una corsa che per la durata di ben centottanta minuti ha messo alla frusta piloti e mezzi.

Anche un gruppo della Vallestura ha preso parte alla Monfareis 2024 scendendo in pista con un conduttore di Masone, Gian Mario Ottonello e due piloti provenienti dalla vicina Genova, Sergio Senesi  e Mauro Podeschi, che hanno portato in pista un Malaguti Fifty RV, preparato dallo stesso Gian Mario Ottonello.  

Le modifiche principali eseguite dal tecnico masonese sulla base originale, riguardano l’innesto sul motore di un cilindro Aprilia RV raffreddato a liquido ed un particolare sistema di trasmissione a cinghia realizzato dallo stesso Ottonello, pensato per ovviare alla scarsa resistenza di quello originale alle sollecitazioni imposte dal tracciato e dalla maggior potenza del motore elaborato.

Dell’aspetto originale del piccolo ciclomotore di marca italiana, visto in azione sul tracciato di Cameri, è rimasto ben poco perché l’intervento del tecnico ligure ha riguardato molti altri particolari quali la corona di trasmissione, l’avantreno, lo scarico, l’adozione di freni a disco anteriore e posteriore, una pompa per la circolazione forzata del liquido di raffreddamento ed un sistema per il controllo della temperatura d’esercizio.

Ricordando che la Monfareis, come gli eventi della Monferraglia, non ha quale fine l’ordine di arrivo sulla linea del traguardo bensì quello di rinnovare ogni volta lo spirito di aggregazione dei partecipanti, se vogliamo anche un po’ goliardico, possiamo concludere sottolineando la buona prestazione del gruppo della Vallestura e genovese, considerando sia lo sforzo compiuto dai piloti sia dal mezzo messo a punto da Ottonello che si è dimostrato competitivo ma soprattutto affidabile.

Un altro particolare degno di nota riguarda la partecipazione alla manifestazione motoristica di moto elettriche la cui prova si è disputata in soli tre giri del percorso, a differenza di quelli a scoppio che hanno corso ininterrottamente per tre ore. Ciò che è mancato nella prova delle due ruote elettriche è stato senza dubbio il rumore dei motori a due tempi apprezzato da tutti gli appassionati presenti.

Giacomo Piombo

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